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Diario di guerra

Autore : 
CORSELLINI Marisa
Racconto raccolto da Patrizia Gabrielli
Edizione critica, presentazione e note di Patrizia Gabrielli

Marisa Corsellini è nata a Firenze nel 1927, casalinga. Il diario manoscritto è giunto all’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano il 2 aprile 1986.

Domenica 23-7-44

Pisa è stata occupata dalle truppe americane!

L’VIII armata alleata punta su tre file verso Firenze. Una che viene su da Tavarnelle, la seconda da Greve in Chianti verso S. Casciano, e la terza da S. Giovanni Valdarno. Da tutte le parti distano da noi di soli 18 km! L’ora s’avvicina!

Lunedì 24-7-44

I tedeschi hanno distrutto tutti gli impianti telefonici della città[,] così è svanita anche l’unica speranza che avevamo di comunicare con Genova.

Nella città si susseguono i rastrellamenti, ma prevedo che saranno gli ultimi poiché gli inglesi hanno ancora avanzato di qualche chilometro le loro posizioni.

Martedì 25-7-44

Ora abbiamo gli inglesi a soli 15 km; sono a Strada in Chianti presso Grassina1Grassina: frazione di Bagno a Ripoli in provincia di Firenze.. Le cannonate si sentono sempre benissimo e si attende da un momento all’altro lo stato di emergenza. Oggi i tedeschi hanno ordinato a mezzo di manifesti la consegna di tutti gli automezzi comprese le carrozze e i cavalli.

Sono decisi a portarsi via più roba che possono.

Mercoledì 26-7-44

Stamani è stata sospesa per alcune ore la distribuzione dell’acqua potabile, credevamo che avessero fatto saltare gli impianti, invece quello ancora non lo hanno fatto, ma temo che presto lo faranno. Sempre in mattinata tutte le vetture tranviarie hanno ricevuto l’ordine di rientrare entro 1 ora e mezzo in deposito poiché i tedeschi erano per far saltare la centrale della luce. Questo però non è avvenuto e nella serata tutti [i tranvai] hanno ripreso il normale servizio, da alcuni profughi fuggiti da Signa2Signa: comune in provincia di Firenze. abbiamo appreso che il suddetto paese è stato tutto incendiato dai tedeschi, ma tutt’ora ne ignoro il motivo. Sono queste giornate che non si dimenticheranno tanto facilmente!

Giovedì 27-7-44

Nel centro della nostra città affluiscono i profughi di tutte le campagne vicine.

Quante disgrazie si vedono! Persone che scappano con quella po’ di roba che possono caricata su barroccini facendo chilometri a piedi; le persone poi che per un caso disgraziato hanno bisogno di essere condotte all’ospedale devono fare il tragitto su di un carretto (è fortunato chi ce l’ha!) perché non esiste più neppure un’autoambulanza.

E poi tante, tante altre cose[,] che straziano l’anima a vederle e a raccontarle[,] avvengono ogni giorno per opera di questi tedeschi che sebbene abbiano gli inglesi alle calcagna (sono presso Montelupo e Tavarnuzze3Montelupo Fiorentino: comune in provincia di Firenze, Tavarnuzze è frazione di Impruneta.) non si decidono ancora ad andarsene.

Venerdì 28-7-44

Continuiamo a sentire le cannonate e sono ormai molto vicini. Hanno detto che sono a tre km da Empoli.

La vita si fa molto difficile.

Stanotte dalle 3 in poi non abbiamo più dormito per via delle cannonate che ci fischiavano sulla casa.

Prevediamo giornate terribili!

Sabato 29-7-44

Stamani sono stati affissi manifesti indicanti le strade che devono essere sfollate per il passaggio delle truppe!4I tedeschi affiggono un manifesto che avvisa gli abitanti intorno al Ponte Vecchio, a Borgo S. Jacopo, via dei Bardi, via Guicciardini e via Por Santa Maria, di lasciare le loro abitazioni entro le dodici del giorno successivo (30 luglio). Queste strade sono comprese nelle due strisce di qua e di là dell’Arno. Molta gente è rimasta senza tetto. Noi siamo in Piazza Duomo e crediamo di essere sicuri, speriamo!

Domenica 30-7-44

In tutto il giorno non si sono viste che persone con un’infinità di roba sulle spalle che se ne andavano via dalle zone di sfollamento. Si vedono casi pietosissimi. Tutta la città durante la notte è stata privata dell’acqua e della luce per mezzo di mine. Per fortuna avevamo delle riserve, però se stiamo molto tempo chissà, forse rimarremo senza. Stamani non si vedeva altro che gente coi fiaschi a prendere acqua dagli acquedotti che ci sono per terra. Noi siamo andati alla pompa che c’è nell’ospedale di S. Maria Nuova. Speriamo con tutto il cuore che questa pompa non [si] secchi altrimenti sono seri guai. Questi tedeschi non potevano essere più vigliacchi, poiché togliere l’acqua ad una città popolata come Firenze è la maggior infamia che un popolo civile possa compiere.

Speriamo che arrivino presto gli inglesi così si metteranno subito a rifare gli impianti. Mentre sono qui che scrivo di fuori imperversa una delle battaglie più accanite. Sono le 11 precise anzi le 23 per essere esatti[,] ma ancora non è possibile andare a letto dato le gran cannonate che si sente. Pare, da quanto sono vicini, che siano già in città. Certo se questo non è [vero,] ci deve mancare molto poco.

Ora smetto perché voglio provare ad andare un po’ sul letto[,] però vestita s’intende!!

Lunedì 31-7-44

Tutta la giornata è trascorsa calma. Anche il cannone non si è sentito per niente; pare quasi impossibile una giornata così calma dopo una notte così agitata!

Solo durante il giorno non si sono viste che interminabili code per l’acqua. Anche io con la mia famiglia sono stata quattro ore in coda alla Cassa di Risparmio, nel giardino della quale si trovano tre pozzi.

Chissà quanto durerà ancora questa vita di stenti.

Mancando l’acqua manca tutto!

Martedì 1-8-44

Durante il giorno si sono susseguiti fortissimi colpi. Da quanto abbiamo appreso pare che i tedeschi abbiano fatto saltare un pezzo della strada di S. Maria precedentemente fatta sfollare.

Altre case pare che abbiano subito la stessa sorte di là dal Ponte Vecchio. Vorrei sapere che cosa hanno in testa questi tedeschi.

Vorranno mica far saltare tutta Firenze! Fortuna che doveva essere città aperta!

Mercoledì 2-8-44

Ora la vita diviene sempre più difficile. L’acqua manca sempre e bisogna fare lunghissime code per prenderne un po’ da bere. La razione del pane è stata diminuita più della metà; basti dire che in tre persone ci tocca un filoncino e mezzo di pane che equivale a 250 grammi. Alcuni dicono che domani non ce ne daranno per niente. Le mine messe sotto i palazzi dai tedeschi continuano a saltare non lasciandoci assolutamente dormire. Ora sono già due giorni che il cannone non si sente più, pare che gli inglesi siano lievemente retrocessi per attendere altre colonne che avanzano dai lati, così tutti insieme accerchierebbero la città. Forse lo fanno per risparmiare la nostra bella Firenze. Gli alleati sono entrati oggi in Pistoia e il generale Rommel è rimasto ucciso durante una battaglia. Il sunnominato era il comandante in capo delle forze tedesche in Francia.

Giovedì 3-8-44

Oggi finalmente sono stati appesi i manifesti indicanti lo stato di emergenza 5Il 3 agosto 1944 è dichiarato lo stato di emergenza, violente esplosioni riducono in macerie i ponti, le strade e i palazzi intorno al Ponte Vecchio.. Da oggi nessuno può più mettere il naso fuori della porta fino a che non siano passati gli inglesi.

Ma speriamo che facciano presto perché così non si resiste più. Manca di tutto. Acqua, luce, gas, carbone, alimenti; basti dire che oggi non hanno dato neppure quel po’ di pane che ci tocca perché non hanno mulini per macinare il grano. Non so come si andrà a finire. Le cannonate fischiano da tutte le parti. I tedeschi hanno piazzato i cannoni anche in Piazza [dei] Giudici, presso [Piazza della] Signoria e alla Fortezza da Basso; quando sparano trema tutta la casa.

Però io nonostante tutto sono felice di essere in stato di emergenza poiché almeno, dopo questi giorni, sarà finito questo assillante pensiero del passaggio delle truppe. Speriamo che il Signore ci protegga tutti e salvi la nostra città[,] così a cose fatte potremo tutti uscire liberamente e rivedersi.

Venerdì 4-8-44

Questa giornata si può davvero annoverare fra le più brutte di quelle passate fino ad oggi.

I tedeschi hanno cominciato nella notte ed hanno continuato per quasi tutto il giorno a far saltare mine. Nessuno ha potuto dormire tanto tremava la casa. Figurarsi che si sono rotti anche i vetri alle finestre di fronte alle nostre.

Dopo ogni esplosione si alzava in aria un nuvolone di polvere così denso da non poter quasi respirare. Ci siamo presi uno spavento terribile!

Purtroppo fino a che non arriveranno gli inglesi continuerà a mancarci l’acqua. Oggi dopo molto tempo finalmente è piovuto e tutti gli inquilini del casamento hanno portato nel mezzo della corte quanti recipienti avevano affinché si riempissero. Noi abbiamo fatto un buco nella doccia e ci abbiamo messo un pezzo di latta ricurvo a mo’ di cannella, così abbiamo potuto prendere molta acqua.

Infatti non avendo altro, per non sprecare l’acqua da bere, ci siamo lavati con l’acqua piovana!

Sabato 5-8-44

Stanotte ci è toccato dormire completamente vestiti! Sull’imbrunire si è accesa una di quelle battaglie che ci se ne ricorderà per un pezzo.

Fino a mezzanotte siamo stati tutti nell’andito delle scale perché avevamo paura a stare a letto per via delle cannonate; poi ci siamo decisi a risalire su ma siamo andati a dormire tutti e otto in una piccola stanza al primo piano dove c’erano delle materasse e[,] accampati come gli zingari[,] abbiamo un po’ dormicchiato fra il fischiare degli obici.

Poi al mattino verso le sei essendosi la battaglia calmata alquanto[,] ci siamo decisi a tornare ai nostri letti sui quali abbiamo riposato quasi fino alle dieci.

Queste sono le giornate che dobbiamo trascorrere, speriamo almeno che finiscano presto!!

Domenica 6-8-44

Siamo sempre nelle stesse, pietose condizioni.

Se non finisce questo stato finiamo noi. I tedeschi si sono fortificati su tutte le colline circostanti la città e hanno piazzato i cannoni nella città. La notte non dormiamo quasi mai e sempre accampati come tanti zingari.

Se gli inglesi non fanno presto ad arrivare non so come andremo a finire.

Fra le tante speriamo che non combattano in città[,] così dopo aver tanto patito quello sarebbe il compenso!

Lunedì 7-8-44

Tutto continua con lo stesso ritmo. Ora i tedeschi hanno permesso di uscire alle donne ed ai bambini nelle ore del giorno, gli uomini non possono assolutamente farsi vedere neppure alle finestre. Tutti i giorni facciamo sempre delle lunghissime code per l’acqua e giriamo tutto il giorno per trovare qualcosa da mangiare: non perché si sia alla fame, intendiamoci, perché grazie a Dio per ora abbiamo ancora della roba in casa, ma dato che vediamo le cose prolungarsi così[,] cerchiamo in qualche modo di risparmiare le riserve. Ci sono tante famiglie disgraziate che con tanti figli non hanno una briciola di pane per nutrirli.

Martedì 8-8-44

Nella giornata sono stati saccheggiati tutti i negozi del centro da parte di coloro che così sfacciatamente si spacciano [per] i nostri «camerati»6Appellativo in uso tra gli appartenenti al partito fascista.. Ma Dio saprà punirli! Costoro hanno avuto il coraggio di dire che Firenze ha subito un violentissimo attacco aereo alleato causando più di 3.000 vittime. Questo noi fiorentini lo sappiamo benissimo che grazie al cielo non è vero nulla e siamo certi che questa notizia[,] sparsa a mezzo della radio ai quattro venti[,] non è che una scusa per giustificare le loro stesse magagne.

Noi siamo convinti che per radio avranno detto che tutti i ponti dell’Arno sono andati distrutti in quel terribile bombardamento aereo di cui noi non ne sappiamo nulla.

Mercoledì 9-8-44

Continuamente si sentono scoppiare le mine che questi infami di tedeschi hanno posto sotto bellissimi palazzi del centro. Il nostro dolore è indicibile al sentire questi rombi che significano la distruzione della parte più bella della nostra cara città.

Il cannone non cessa mai di «cantare» e la notte aumenta ancora di intensità tanto che anche questa sera non abbiamo dormito.

Tutti siamo disperati perché vediamo questo stato di cose farsi sempre più lungo e disperiamo per i viveri.

Oggi[,] dopo quattro giorni che non se ne assaggiava[,] siamo riusciti ad avere 1 etto di pane fresco, ma sapeva così tanto di muffa che non lo abbiamo potuto mangiare.

Tutto continua nella peggiore delle maniere e questi tedeschi ancora non se ne vanno.

Almeno se si potesse fare qualche cosa noi!

Giovedì 10-8-44

Arrivano feriti da tutte le parti per colpi di cannone. Noi abbiamo un timore terribile a stare a letto, tanto che quando sentiamo la battaglia che infuria ce ne scendiamo nell’andito.

Grazie a Dio ancora la fame non l’abbiamo patita ma se si sta molto così patiremo anche quella.

Bisogna vedere queste crocerossine con i barrocci a portare i feriti all’ospedale, che se gravi hanno tutto il tempo di morire.

Io avevo sempre creduto che non facessero resistenza per la città di Firenze, ma ora mi cadono tutte le belle speranze. A vedere barricate da tutte le parti si prevedono giornate ancora più nere. Certo che io non avrei mai creduto di ritrovarsi così!

Anche quei poveri disgraziati che dovettero sfollare le case lungo l’Arno[,] e lasciarono lì tutta la mobilia avendo pochissimo tempo a loro disposizione[,] ora si ritrovano senza nulla.

E questa forse si chiama umanità?

Venerdì 11-8-44

Ma stamani, dolce risveglio!!

Sono certa che il Signore permetteva alle giornate di concludersi sempre così tristi per farci sembrare ancor più bella l’alba di questo grande giorno: 11 Agosto 1944! Una data indimenticabile! Data che nel cuore di ciascun fiorentino resterà impressa come un marchio incancellabile. Finalmente è giunto il giorno tanto atteso e così ardentemente desiderato.

Firenze è stata stamani all’alba liberata dalle truppe alleate!

Impossibile descrivere i molti stati d’animo; anche se tentassi non ci riuscirei. Stamani all’alba ci ha svegliati un gaio suono di campane, tutti ci guardavamo meravigliati senza saper spiegare l’inaspettato fatto. Già da molti giorni infatti non suonavano più le campane.

Subito ci siamo recati per strada ed abbiamo assistito con i cuori palpitanti di emozione alla sfilata dei patrioti che cantando inni della libertà facevano il loro ingresso in Firenze [e spiegavano] così alle nostre facce attonite e ancora intontite, quasi incredule, quella grande verità che ci pareva poche ore avanti così lontana.

I tedeschi nella notte avevano abbandonata la città! Dopo aver fatto saltare tutti i ponti sull’Arno e distrutto tutto quel che potevano distruggere, si erano allontanati. Subito tutta la città aveva assunto l’aspetto festivo e migliaia di bandiere si libravano al vento.

Finalmente se n’era andato il vile oppressore! Gli uomini[,] che fino a stamani erano dovuti stare chiusi in casa ben nascosti per paura dei propri «camerati»[,] si sono precipitati per le strade baciandosi e abbracciandosi. Tutti eravamo percorsi da un brivido di sincera felicità e commozione che ci impediva quasi di parlare. E la giornata si è conclusa così, ben diversamente della sera avanti, poiché ora nei nostri cuori al posto della tristezza e dello sconforto c’è una strana gaiezza ed un’ardente speranza di giorni migliori.

  • 1. Grassina: frazione di Bagno a Ripoli in provincia di Firenze.
  • 2. Signa: comune in provincia di Firenze.
  • 3. Montelupo Fiorentino: comune in provincia di Firenze, Tavarnuzze è frazione di Impruneta.
  • 4. I tedeschi affiggono un manifesto che avvisa gli abitanti intorno al Ponte Vecchio, a Borgo S. Jacopo, via dei Bardi, via Guicciardini e via Por Santa Maria, di lasciare le loro abitazioni entro le dodici del giorno successivo (30 luglio).
  • 5. Il 3 agosto 1944 è dichiarato lo stato di emergenza, violente esplosioni riducono in macerie i ponti, le strade e i palazzi intorno al Ponte Vecchio.
  • 6. Appellativo in uso tra gli appartenenti al partito fascista.
Numero di catalogo:
  • Numéro: XX006
  • Lieu: Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, Arezzo, Toscane
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