uri:/?q=it/archive/avvertenza-racconti-di-donne-diari-di-guerra-di-pieve-santo-stefano/3869 filename=index.html@q=it%2Farchive%2Favvertenza-racconti-di-donne-diari-di-guerra-di-pieve-santo-stefano%2F3869.html page=archive/avvertenza-racconti-di-donne-diari-di-guerra-di-pieve-santo-stefano/3869 Avvertenza. Racconti di donne: diari di guerra di Pieve Santo Stefano | Mémoires de guerre

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Avvertenza. Racconti di donne: diari di guerra di Pieve Santo Stefano

Autore : 
GABRIELLI Patrizia

Le pagine che seguono propongono alcuni brani tratti dai diari o dalle memorie di Tosca Ciampelli, Nanda Belli, Maria Alemanno, Perla Cacciaguerra, Margherita Biagini, Marisa Corsellini, sei donne che hanno vissuto la tragica esperienza della seconda guerra mondiale in Toscana, le prime due a Badia Prataglia in provincia di Arezzo, le altre a Firenze.

La documentazione proviene dall’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano, centro della provincia di Arezzo con circa 3.400 abitanti, situato tra la campagna toscana e quella umbra. L’Archivio è stato fondato nel 1984 da Saverio Tutino, affermato giornalista deciso a istituire una «banca della memoria» al fine di salvare dall’oblio le vicende di tante donne e uomini, per farli divenire a pieno titolo autori di storie e di storia. Una scelta che si nutre di un forte impegno civile e della convinzione che la custodia e la rivitalizzazione della memoria rappresentino una ricchezza culturale.

In vent’anni sono giunti all’Archivio di Pieve Santo Stefano 5.152 testi di cui 2.238 sono di autrici. La seconda guerra mondiale è l’argomento più frequente, conta 2.053 scritti, il secondo dopo la famiglia con 3.022. Oltre alle memorie, alle autobiografie e ai diari, vi sono le corrispondenze, 224 maschili, 149 femminili.

Per la Toscana il conflitto bellico è narrato da circa 200 autrici: sono presenti tra loro diverse appartenenze territoriali e sociali; diversi anche i livelli di alfabetizzazione e istruzione. Donne di generazioni, ambienti sociali e culturali differenti hanno dato voce alla propria esperienza di guerra e individuato in Pieve un luogo sicuro, quasi un rifugio, una nicchia cui affidare tasselli della propria vita trasposti come le tessere di un mosaico su pagine di quaderni e fogli sparsi. Registri e temi accomunano le pagine di molte diariste che offrono uno spaccato a tutto tondo sul biennio 1943-1945, tanto da proporsi quale terreno di riflessione storiografica. Nei diari, in special modo, scorrono vicende nazionali e quotidiane in un continuo andirivieni tra pubblico e privato, la storia della singola autrice è parte di quella nazionale1Ho avuto modo di soffermarmi su questi diari nel mio Scenari di guerra, parole di donne. Diari e memorie nell’Italia della seconda guerra mondiale, Bologna, Il Mulino, 2007. .

I brani pubblicati in queste pagine sono sostanzialmente fedeli al testo. Sono state indispensabili alcune correzioni di ortografia e, più in generale, di ordine linguistico al fine di agevolare la lettura dei racconti e la loro traduzione.

  • 1. Ho avuto modo di soffermarmi su questi diari nel mio Scenari di guerra, parole di donne. Diari e memorie nell’Italia della seconda guerra mondiale, Bologna, Il Mulino, 2007.
Numero di catalogo:
  • Numéro: XX000
  • Lieu: Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, Arezzo, Toscane
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